Regione di Valencia
Affacciata sul mar Mediterraneo a est, la
Comunità Valenciana confina a nord-est con la Catalogna, a nord-ovest
con l'Aragona, a ovest con la regione di Castiglia la Mancha e a sud-ovest
con la regione di Murcia.
Questa regione è famosa per lo spettacolo delle sue spiagge.
La Costa vicino a Valencia è chiamata Costa del Azahar ed è composta da
dune e da cordoni litoranei che formano lagune e stagni.
Una curiosità riguarda l'etimologia della parola Azahar che
significa"costa del fiore d'arancio" .
La regione è attraversata da un impianto di irrigazione con canali,
creato nell'antichità e tutt'ora efficientissimo , che le permette di
avere fiorentissime coltivazioni di agrumi, e un paesaggio verdeggiante.
Dal punto di vista culturale deve il suo splendore a ricchissime
testimonianze in gran parte di epoca araba.
Città: Valencia
Valencia è una bellissima città, ha circa 800 mila abitanti ed è la terza città spagnola. é equidistante da Madrid e da Barcellona: entrambe sono a 350 km. Fondata dai romani nel 138 Avanti Cristo. E' una delle città più importanti del Mediterraneo, come testimonia il centro storico che conserva molti monumenti dei suoi più di 2.000 anni di storia.
Esiste una Valencia gotica delle due torri del Serranos, costruite nel XIV secolo che fanno parte delle mura medievali, o la "Plaza de la Virgen" che sta proprio alle spalle della importantissima cattedrale.
Valencia è famosa in tutto il mondo culinario per un'altra cosa: la Paella.
Immaginate un posto dove cresce il riso, dove si allevano gli animali e si pesca il pesce, dove si coltivano tutti i tipi di ortaggi freschi in piccoli e grandi appezzamenti, fertili e rigogliosi. E' con tutti questi ingredienti che pensate a una cucina, che altro non è che l'espressione di questa terra, anzi della laguna appena a sud di Valencia: l'Albufera. Bisogna venire fin quaggiù per conoscere il più famoso dei piatti della cucina spagnola, l'autentica "paella valenciana", con il suo deciso sapore originale.
La paella non poteva nascere in altro luogo, perché furono gli arabi che importarono il riso e lo coltivarono, ma gli
altri prodotti che completano la ricetta, sono tutti li. Si dice che i valenciani, per natura, non si mettono mai d'accordo su niente, e anche con la paella non poteva essere diverso. Ci sono quelli che difendono la tesi che si tratta di un piatto popolare, e dunque ognuno l'ha sempre fatta con quello che aveva a disposizione. Per i puristi invece ci sono due tipi di paella valenciana, la "paella de marisco", che si cucina con prodotti di mare e la "paella mixta" dove si mischiano carne e pesce. Quest'ultima, la più conosciuta all'estero, viene considerata dai valenciani, una aberrazione, un prodotto che ha perso la sua anima.
Comunque sia, fino al 19th secolo, il riso alla valenciana, rimase un piatto dei paesi poveri di provincia finchè, con l'arrivo della ferrovia e le macchine, la ricetta sbarca nel capoluogo della regione, Valencia appunto, la terza città della Spagna dopo Madrid e Barcellona. La paella raggiunge subito un grande successo fino a diventare il piatto domenicale di ogni famiglia.
Valencia otre a tutto questo è anche una delle città spagnole più famose per il divertimento e la vita notturna. Proprio alle spalle della cattedrale, nella Calle de los Caballeros, i turisti che passeggiano vengono invitati fin dall'ora dell'aperetivoaprovare la celeberrima "Agua de Valencia" che inrealtaà è un Cocktail fatto di succo di arancia, Cointreau, Vodka e Cava, lo spumante locale.
Valencia è la terza città spagnola e contende a Madrid e Barcellona il primato di regina della nightlife o movida. Ma la movida valenciana è unica: più discreta, meno esibita. é indispensabile, quindi, sapere dove andare. E quando. Perché certe zone vivono straordinariamente una sera e quella dopo diventano un mortorio. Lo stesso locale può cambiare aspetto anche
3 o 4 volte nell'arco di una giornata. E quelli più cool, fino a mezzanotte (in alcuni casi fino alle 3 di notte) sono vuoti, o addirittura chiusi. Le zone più popolate di bar, pub e club sono Cánovas, il Barrio del Carmen (dove c'è il miglior assortimento di locali alternativi e modaioli) e la Ciutat Universitaria, in particolare lungo Avenida de Blasco Ibáñez e nelle vie che circondano Plaza de Xuquer.
Ma sintetizzare l'anima di Valencia con lo stereotipo "movida, sole e paella" è ingeneroso. Valencia la gaudente convive con Valencia la colta, che è orgogliosa del suo passato (il cuore storico risale al 400, quand'era il più grande insediamento dell'Europa cristiana), ma guarda avanti senza timori. I giornali spagnoli parlano di explosión valenciana. L'economia funziona: in media ogni giorno vengono registrate 37 nuove società, 4 mila nel primo trimestre del 2002. Negli ultimi anni la città è stata folgorata da un sussulto di energia e creatività che l'ha profondamente trasformata. Nel centro storico numerosi restauri avveniristici sono riusciti a far convivere avanguardia e tradizione. Come nel caso dell'Instituto Valenciano de Arte Moderna
(IVAM), entrato nel gotha dei centri d'arte internazionali assieme al Centro del Carmen, magnifico recupero di un monastero rinascimentale ora consacrato all'arte contemporanea.
Ma l'opera che più ha contribuito al rilancio di Valencia è la Ciudad de las artes y la ciencias progettata da Santiago Calatrava, il figlio più illustre della città, che già nel 1995 aveva realizzato sul letto prosciugato del fiume Turia uno dei più eleganti ponti europei e una stazione del metrò che sembra un'opera d'arte. La Ciudad sarà completata solo l'anno prossimo, ma già ora viene visitata ogni giorno da migliaia di persone.
Pur proiettata nel futuro, Valencia non rinuncia alle tradizioni. Ogni giovedì, a mezzogiorno in punto, davanti alla Puerta de los Apóstolos della cattedrale, si riunisce il Tribunale
delle acque, i cui giudici sono anziani contadini avvolti in camicioni neri. Ascoltano le ragioni del contententi (le dispute sono quasi sempre in materia di irrigazione) e poi, senza alcuna autorità giuridica, emettono una sentenza. Inappellabile. Altri omaggi alla tradizione sono la festa di San Juan (24 giugno), quando decine di migliaia di persone trascorrono la notte nella playa de la Malvarrosa attorno a un falò, e la festa delle fallas (dal 12 al 19 marzo), in onore di San José. Le fallas sono enormi statue di cartapesta realizzate da artisti locali. Ogni quartiere costruisce la propria, e le più alte misurano anche 15 metri. Bene: la notte del 19 queste opere d'arte vengono tutte bruciate. Un'enorme, gigantesca pira che illumina a giorno la città. Spesso la follia confina con il
genio, dicono da queste parti.
Città: Alicante
Alicante è capoluogo di provincia della regione autonoma di Valencia,
insieme a Valencia e Castellon. Situata al centro
di una baia mediterranea, Alicante è un'importante stazione climatica e
balneare della Spagna. Meta di molti studenti Erasmus è una città in cui
regnano il mare, il sole e le temperature miti, è animatissima e
sempre piena di vita. In particolare, è la città vecchia ("El Barrio") ad
offrire un pò ovunque bar, café, taverne, pizzerie. La parte moderna di
Alicante (tra Alfonso El Sabio e l'Explanada) offre altri tipi di
intrattenimento: pub eleganti, ristoranti dalla cucina rinomata, discoteche
sofisticate.
Storicamente la struttura
odierna della città risale all'arrivo dei Mori, quando fu costruita
all'interno delle mura del castello. Incorporata al regno di Valencia dopo
la conquista da parte del Re Giacomo II, la città ha progressivamente
acquisito importanza e verso la metà dell’800, con la ferrovia ha assunto un
ruolo fondamentale ed un volto cosmopolita.
Da vedere il Castello di Santa
Barbara, la Chiesa di Santa Maria(XVI secolo), costruita sul sito di
un'antica moschea araba, in stile gotico, con l'altare barocco, la
Cattedrale di San Nicola da Bari, considerata uno dei più belli esempi di
arte barocca spagnola, lisola di Tabarca, l'unica isola deserta della
Valencia, un tempo rifugio di pirati e corsari, monumento storico ed
artistico.
Una delle passegiate più belle
di Alicante è legata al famoso Paseo de la Explanada, fiancheggiato da
quattro file di palme e pavimentato con marmo rosso di Alicante.
Da provare la cucina
alicantina. L'ingrediente base di tutta la cucina valenciana è il riso,
protagonista in tantissime ricette. Famoso il riso alla alicantina, con
pollo, riso, frutti di mare e pepe in polvere. Un altro elemento della
cucina di Alicante è il pesce sotto sale ("salazones"), come le uova di
tonno ("mojama"), il merluzzo, il polipo e le acciughe. Seguono una serie di
squisiti secondi piatti, come i calamari farciti, lo stufato vegetale, il
gazpacho.
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